\\ Home Page : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Nel 1796 il sindaco di Afragola è Pasquale Adamo, gli Eletti (corrispondenti agli attuali assessori) sono Vincenzo Castaldo, Luigi Castaldo e Pietro Cerbone, i deputati (corrispondenti agli attuali consiglieri comunali) sono Antonio Corcione, Vincenzo Amato, Gioacchino Giglio, Marco Castaldo alias Peloja, Pasquale Gargiulo, Giuseppe Puzio, Vincenzo Bianco, Domizio Castaldo, Romualdo Laezza, Domenico Castaldo Tuccillo, Vincenzo Iazzetta, Mattia Cerbone, Nicola Casillo e Lorenzo Salzano. Nel 1797 il sindaco è Domenico Guerra, gli Eletti sono Filippo Pelella e Antonio Iazzetta, i deputati sono Giuseppe Castaldo, Domenico Castaldo, Vincenzo Amato, Giuseppe Pupio, Marco Castaldo, Antonio Corcione, Gioacchino Giglio, Nicola Casillo, Mattia Cerbone, Lorenzo Salzano, Michele Errichiello, Romualdo Laezza e Vincenzo Iazzetta.
La terra di Civitanova, sita nella provincia del contado di Molise, sottopone all'attenzione del Sacro Consiglio il grave compito di sciogliere la questione circa la vera natura della Montagna, se fosse feudale o demaniale. Naturalmente i cittadini propendono per la seconda ipotesi, mentre Aurelia d'Eboli, padrona della terra per eredità del suo avo, Giovanni Vincenzo d'Eboli, sostiene la prima tesi. Poiché il diverbio va per le lunghe, nel 1569 prende piede il tentativo di una conciliazione tra le parti attraverso la sottoscrizione di una "capitolazione" caldeggiata dallo stesso vescovo di Trivento. In base a questo accordo la feudataria riceve dalla cittadinanza ogni anno cento tomoli di grano per compensare i "terraggi montani" a lei dovuti; dieci ducati per il fitto dell'erba; quindici canne di legna e trenta "tragliate" di paglia o in cambio venti ducati da consegnare alla corte baronale. In cambio di questi versamenti annuali la cittadinanza partecipa alla gestione comune non solo della Montagna, ma anche del luogo di Santo Stefano con il Monte della Russa e delle Macchie: queste ultime, addirittura, vengono trasformate in "Difese". Negli anni successivi entrambe le parti rispettano in pieno le regole. Così nel 1602, in occasione della morte di Aurelia d'Eboli, viene presentato il relevio (tassa di successione) , nel quale rientrano anche le quote annuali versate dalla cittadinanza. Ma la suddetta questione si riapre con Giovanni d'Alessandro che compra il suddetto feudo nel 1646.
Pagine:
1