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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Mercati a Napoli: lunedì e venerdì, mercato di cavalli ai fossi tra Porta Capuana e Nolana. Ogni giorno mercato di verdure fuori Porta Capuana e al Carmine. Tutti i giorni mercato di verdura al Largo delle Pigne. Ogni lunedì e venerdì mercato grande alla piazza maggiore. Ogni venerdì mercato vaccino alla barriera grande dopo il ponte della Maddalena vicino al luogo detto lo Scannaggio. Vico Equense, Sorrento, Meta: ogni giovedì. Portici: ogni sabato.
Fiere: Sant'Anastasia (15 febbraio); Sant'Antimo (dal 10 al 17 maggio); Vico Equense (15 giugno); Resina (dal 15 al 18 agosto); Torre Annunziata (dal 20 al 22 ottobre); Boscoreale (seconda domenica di luglio);Pozzuoli (28 dicembre).
Purtroppo nella vita delle persone capita spesso di allontanarsi da amici e persone care senza motivi precisi, causando così la lenta vanificazione di cose sperate in comune, di progetti a lungo meditati insieme. I quali non perdono nulla del loro valore, così come resta immutato l’affetto e la stima per l’altro. Anzi essi sono forse rafforzati da questa distanza, come decantati dalla nostalgia e purtroppo, col passare inesorabile del tempo, dal rimpianto per non aver compiuto il percorso. Dal rimpianto anche per quello che comunque si era fatto, concretamente realizzato insieme. Col meraviglioso Mario Dura, persona colta e affabile, disponibile e gentile, piena di interessi culturali, noi avevamo creato ai tempi della comune docenza al Liceo “A. Diaz” di Ottaviano un gruppo di amici a dir poco invidiabile. Scrivendo, leggendo, condividendo tanti bei momenti. Il nostro ricordo dell’amico perduto non verrà mai meno.
Luigi Iroso e Michele Ranieri.
Ormai è un assioma che la natura esteriore ha un'efficace influenza sulle condizioni fisiche, economiche e morali di un popolo. Permodoché si potrebbe a priori ritenere che le due frazioni (San Giuseppe e San Gennarello), che domandano costituirsi a comune indipendente, stante la postura del suolo, su cui abitano, la produttività agricola dei terreni coltivati e la guardatura del cielo del tutto diverse da quelle del capoluogo Ottaiano, aver debbano le dette due frazioni indole, costumi e bisogni diversi da quelli di Ottaiano medesimo....... Non cos' le frazioni San Giuseppe e San Gennarello, i cui cittadini sono molto laboriosi ed industrianti. Qui la classe che maggiormente predomina è quella che forma la ricchezza del paese; cioè la classe media, quella che produce molto con arti, industrie e commerci di ogni genere e consuma poco, aborrente da ogni prodigalità e da ogni sorta di lusso. Noi abbiamo in queste frazioni una classe estesissima di piccoli proprietari, i quali si ingegnano a tutt'uomo di costringere la terra coltivabile alla maggiore produttività possibile e se non ottengono quanto potrebbero, non è per manco di volontà o di attività, sebbene perché ignorano in parte gli ultimi progressi della scienza agricola in generale e dell'enologia in particolare. Le industrie sono molte e svariate e quelle che si esercitano su più vasta scala sono la fabbricazione dell'alcool, della seta, di tessuti di svariatissimo genere, vi ha fabbriche di sapone, mulino a fuoco ecc. ecc. Anno 1883.
Nel 1935 l'istituto Margherita di Savoia si trova in via Pontecorvo, n. 64. Gli alunni sono 253 maschi e 781 femmine. Il preside è il dottor Flores Eduardo. I docenti sono Tricarico Luigi Giuseppe (italiano, latino, storia e geografia), Valle Rolando Curci Angelica (italiano, latino, storia e geografia), Visco Mele Ester (italiano, latino, storia e geografia), Longobardi Espedito (italiano, latino, storia e geografia), Brongo di Rocca Giuseppina (italiano, latino, storia e geografia), Spatola Salvatore (italiano, latino, storia e geografia), Clemente Luisa (italiano, latino, storia e geografia) .............. Magnoni Teresita (lingua francese), Corigliano Sabetti Maria (lingua francese) ........
Con il decreto reale del 29 marzo 1914 è sciolto il consiglio comunale di San Giorgio La Molara in provincia di Benevento e nominato commissario straordinario per l'amministrazione provvisoria il dottor Nicola Galasso. Il provvedimento scatta in seguito all'inchiesta che registra, tra l'altro, un disordine nella contabilità e nella finanza comunale.
Pulicenella cetrulo de lo popolo napolitano, primmo prencepe de tutte li buffune passate, preterite e ffetuse, ecceuza, ecceuza, ecceuza.
Facimme acconoscere a tutte li napolitane la justizia fatta da la Gran Corte criminale de Napole, la quale ha ordenato de metterse a libbertà li 70 lavorature de la strada ferrata, che fujeno arrestate pe crapiccio de Monzù Spaventa e trasportate a Ponza, senza rispettà l'articolo de la Costituzione che proibisce ll'arreste a ccapocchia.
Facimmo porzì a ccanoscere ca lo Questore (chillo che na vota se chiammava Prefetto de Polizia) appena saputa la decisione de la Corte criminale, ha subbeto subbeto ordinato de fa ritornà tante patre de famiglia ntra le braccia de le mogliere e de li figlie loro.
Ebbiva, addonca, la Corte Criminale e lo Questore, e se scapacitasse lo popolo, ca ogge la justizia se fà, e non so chiù li tiempe passate ca chi teneva danaro faceva chello che bboleva, e chille che non tenevano niente avevano sempe tuorto!
Nella prima metà dell'Ottocento a San Giuseppe Vesuviano si svolgevano annualmente due fiere, una nell'ultima domenica di gennaio e la seconda il 19 marzo, coincidente con la festività del Santo Patrono, nello spazio antistante la chiesa parrocchiale.
Qui i commercianti collocano le baracche dopo aver pagato i seguenti canoni: gli orefici e gli zagarellari pagano 40 grana, i torronari, i calzettari, i semensari, i cappellari grana 20, i calzolari, gli stagnari, i caldarani e i cassari 20 grana, i venditori di paste, formaggi, salumi, salami ed arbaiuoli10 grana, i venditori di piante grana 10, i faensari forestieri grana 20, quelli paesani grana 10, quanti poggiano la loro merce a terra un grano.
Non è da buono né da onesto ministro tollerare contrabbandieri gli stessi gabellieri, amministrare la cosa pubblica colla misura delle proprie ambizioni e condurre lo stato (che pur metteva ad annua rendita 655 milioni) nella necessità di ricorrere ad un nuovo prestito di 425 milioni per allentare le strettezze che l'opprimevano, e di vendere, per far denari in ogni maniera, le strade ferrate, che erano capitali dello stato, al banchiere Rotschild, nominato non solo di ricchezza, ma di una certa abilità tutta propria a correre dove più sono scompigliate le finanze, urgenti i bisogni, perduto il credito.
Con amministrazioni sì ladre e disordinate a ragione di giusta economia, coi mesi ed anni passati in dono ai contributori morosi al pagamento, colle tanto detestabili prodigabilità che abbiamo accennato, non faccia meraviglia che rinascesse tratto tratto la necessità di nuove prestanze, che il disavanzo crescesse, che la fortuna pubblica fosse incerta e l'esistenza stessa della nazione posta in forse, senza che mai si vedesse segno, donde fondamentalmente prevede il tempo, che al popolo sarebbe concesso di respirare.
La nazione fu posta in mano di ciurmatori che, coprendosi delle ombre dell'amore patrio, baravano il popolo e cambiavano in tristi le sorti ….. E a prova basti rammentare che il Bastogi, quel medesimo che fu ministro, appaltava l'impresa delle strade calabro - sicule, ma lo stato gli assicurava il frutto del 34%; che egli comperava l'appalto a gran denari da parecchi deputati; e che dei venticinque membri componenti il Consiglio di Amministrazione di quella intrapresa, sei soli (dei quali cinque banchieri) erano cittadini privati, quattordici deputati e cinque pubblici ufficiali, anzi intimissimi dei ministri, come se fosse onesto consertare nella medesima persona gli interessi dei conceditori e dei concessionari.
Strada Posilipo: Da Mergellina per la gola di Coroglio al trivio dei Bagnoli. Lunga metri 8497, larga 14 metri e 30 centimetri. Essa è sistemata ed inghiaiata, è data in appalto per il mantenimento. Occorrono dei lavori di perfezionamento. Recentemente si sono perfezionate anche la rampe del Coroglio.
Strada della Polveriera: Dal largo Migaglia sulla strada di Posillipo alla banchina della del Capo.
Lunga 918 metri, larga 6 metri e 98 centimetri. E’ sistemata, inghiaiata, è data in appalto di mantenimento.
Strada di Marechiaro: Dal Ponte di Thalberg sulla strada di Posilipo al villaggio di Marechiaro. Lunga 910 metri, larga 2 metri e 44 centimetri. E’ un sentiero naturale per il quale hanno scolo le piovane. E transitabile solo ai pedoni.
Strada del Fosso: Dal 2° Ponte del Demanio sulla strada di Posilipo al villaggio S. Strato. Lunga 384 metri, larga 3 metri e 68 centimetri. E costruita in terra. Vi esistevano due rampe con scalini, distrutte interamente dall’alluvione del 3 luglio 1868. Vi è un progetto approvato per la rettifica del primo tronco.
Strada del Canalone: Dalla strada di Posilipo alla piazza San Paolo in Villanova. Lunga 516 metri e 25 centimetri; larga 2 metri e 25 centimetri. La prima porzione di questa strada di lunghezza 200 metri è a scalini, di basoli vesuviani, la seconda di lunghezza 116 metri è selciata, il rimanente in terra.