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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Subirò per questo articolo un altro giudizio forse – non monta. Lo dissi una volta e oggi lo ripeto. Quando pure mi pesasse sul collo la mano del boia, basta che non la stringa tanto da togliermi la voce, io direi quello che a me parrebbe di dover dire. Coi processi non fate niente, o signori del governo; - perché io taccia bisogna che voi facciate la giustizia e bisogna che non attentiate alla libertà della patria e bisogna che facciate il suo bene e che al servilismo che usate coi potenti e alla ferocia che mostrate coi deboli sostituiate per tutti la bontà; e bisogna che all’interesse che avete di conservarvi i posti, sostituiate l’amore pel paese, al governo del quale, per disgrazia nostra siete oggi preposti. E basti il preambolo Due soli individui io conosco che per avventura meritino di essere imbeccati prima del Cardinale Riario Sforza, Arcivescovo di Napoli. Essi sono il primo colui che ebbe il codardo pensiero di richiamarlo nella sua diocesi, l’altro quei che potendolo allontanare ha la codarda tolleranza di mantenervelo …….. Ma che razza di Governo è dunque il vostro? Si direbbe che scopo della esistenza sia il mangiarvi i soldi e mezzo per coonestarlo l’inferocire contro la Pietra Infernale. Ma, santo Dio. Uomini del Governo, se amate tanto la moderazione, come farete se un giorno questo popolo che pure nasce da quello di Masaniello e che finora non so per farvi piacere o per insegnarvi in qual modo s’ha da amare la patria, ha spinto la moderazione fino alla pecoraggine, come farete, dico, se questo popolo getta lungi da sé il mantello della pazienza e irrompe fino nel covo dove si nasconde la serpe che voi volete nutrire del suo sangue e la getti a capo giù dalla finestra? …….. Giuseppe Gervasi.
Milleottocento sessantun'anno addietro era governatore di Gerusalemme S. E. Ponzio Pilato. Dovendo costui, per antica consuetudine, liberare ad ogni festa un prigioniero al popolo: - Quale volete che io vi liberi, chies'egli alla moltitudine, Barabba o Cristo? - Barabba risposero tutti; sia crocifisso il Cristo. Milleottocento sessantun'anno più tardi, nel mattino di giovedì, fra 418 che erano gli elettori di Montecalvario soltanto duecentododici, disperdendosi, si sono pronunciati per Barabba, cioè per Blasio, e 205 per Cristo, cioè per Nicotera. Meno male! conchiudo io, l'Umanità migliora. Allora le moltitudini erano tutte per i birbanti - oggi sono divise; di qui a qualche anno esse saranno tutte per i galantuomini. Del resto, miei strenuissimi signori 212, solo una cosa, per scrupolo di coscienza, io vò ricordarvi. Degli uomini come Blasio se ne trovano quattro per ogni cantonata, e, disgraziatamente, qualche volta otto; di quegli come Nicotera s'ha da camminare miglia moltissime per trovarne uno solo ... e spesso si va a casa con le mani vuote. Ed ora, ispiratevi in Santa Maria Maddalena e buona digestione. Giuseppe Gervasi.
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