\\ Home Page : Articolo
Vera storia del bosco di Paduli chiamato Verdito
Nel 1608 l'Università di Paduli, oberata dalle ingenti somme pagate annualmente ai creditori, si vede costretta a chiederne nel Sacro Collegio una dilazione. Particolarmente rilevante risulta il credito di Salvatore Fasulo, pari a 17.955 ducati, di cui 14.965 come capitale e 2.990 come interessi. A questo punto viene ordinato l'inventario dei beni pubblici, tra cui si annovera il bosco denominato Verdito. Quest'ultimo, dotato di case e di forni, viene valutato 18.000 ducati. La successiva controversia tra le due parti in causa si compone nel 1615 con un accordo benevolo, grazie al quale gli eredi di Fasulo si aggiudicano il possesso del sudetto bosco. Di lì a poco di apre il divario, in quanto i fratelli Fasulo pretendono altri settemila ducati per interessi inevasi, mentre l'Università si duole di essere privata del bosco. Segue un altro accordo: i creditori retrocedono dalle loro eccessive pretese pecuniarie, la cui riduzione comporta l'impegno pubblico a soddisfarla con rate annuali. Tale decisione, presa in pubblico parlamento, riceve l'assenso delle autorità superiori. Ma i fratelli Fasulo nel 1635, in occasione dell'avvento di un locale "governo amico", rivedono la questione a condizioni favorevoli. Anzi nel 1639 vendono tre parti del bosco a don Pasquale di Lisio al prezzo di novemila ducati.
Nessun commento trovato.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.