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Un vasto terreno di dubbiosa natura, sito nel tenimento di Ottajano, denominato ora il Mauro e nei passati tempi il Mauro, Bosco e Masche, preteso per parte dell'Università di essere demaniale del Comune e per parte dell'Illustre Possessore di detta terra demaniale del Feudo, è stato l'oggetto di un'aspra e dispendiosa lite, la di cui epoca è molto remota, e che nel 1621 fu prodottiva di quella celebre decisione rapportata dal Reggente Sanfelice e preferita dall'intera Ruota del S. C. in tempo che sulla faccia del luogo si condusse. Nell'anno 28 di questo secolo, per alcune novità insorte nel denominato terreno, si ripigliò il cammino dell'invecchiata lite e questa si fé più pertinace nel 1770 e negli anni appresso, e trovandosi in simile quistione un altro vasto territorio denominato Muscettoli per la sua qualità più specioso del primo nel 1783 le Parti collitiganti, riflettendo all'oscurità delle cose, al dubbioso evento della lite, al gravissiomo danno per tanti anni sofferto, si per motivo dell'ingente dispendio, che per essere stati inerti ed inoperosi i nominati due terreni, facendo eco a quella cennata decisione del 1621, determinarono di venire ad un'amichevole composizione e transazione, per mezzo della quale si fosse posto termine all'annoso litigio e nel tempo stesso con sommo profitto di esse Parti e della popolazione si fossero resi coltivabili quei felicissimi e beatissimi terreni. Ed infatti a 17 luglio di detto anno 1783 l'odierno Illustre Principe di Ottajano D. Giuseppe de' Medici di Toscana, col permesso del defunto D. Nicola Maria Vespoli, avvocato allora del Re al Patrimonio e Soprintendente della di lui Illustre Casa, e gli eletti così attuali in quel tempo che quei designati per l'anno appresso sottoscrissero un albarano, in cui avendo per primo a lungo divisati i motivi, onde plausibile riusciva il terminare per mezzo di un'amichevole convenzione la pendente lite, vennero finalmente a stabilire che la tenuta del Mauro avesse a dividersi in due eguali porzioni, la prima delle quali, cioé la settentrionale, di cui si descrissero i confini, rimaner dovesse in pieno ed assoluto dominio dell'Università, e l'altra, cioé la meridionale, e dalla terra più lontana, di cui parimenti si notarono i confini, dovesse cadere nella stessa guisa a pro dell'Illustre Principe. E per mandare ad effetto siffatta determinazione fu eletto di comune consenso l'ingegnere D. Domenico di Franco, a cui fu dato l'incarico di eseguire la cennata divisione, così in riguardo del terreno denominato il Mauro, che di quello denominato Muscettoli ...........
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