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Un tuffo nel passato di Torre del Greco, Resina e Portici
La regina Giovanna vende il castello di Torre Ottava (del Greco) a Antonio Carafa al prezzo di 1600 ducati e lo nomina castellano. Nel 1454 il re Alfonso concede a Francesco Carafa l'ufficio di governatore e capitano di Torre Ottava e dei suoi casali, Resina, Portici e Cremano. Tale concessione viene confermata nel 1520 da parte del re Ferdinando il Cattolico a Fabrizio Carrafa, subentrato nel beneficio ad Andrea Carafa, figlio di Francesco. Quindi Fabrizio Carafa vende, nel 1526, i suddetti casali a Francesco de Sangro, duca di Torremaggiore. Attraverso i discendenti di questa famiglia i casali pervengono a Nicola Carafa, ultimo principe di Stigliano. Nel novembre del 1698, il re Carlo II concede l'assenso non solo all'assegnamento dei casali fatto a Maria Getrudi, baronessa di Voss de Guttenberg, contessa di Berlips, ma anche alla successiva vendita fatta a Mario Loffredo, marchese di Monteforte, al prezzo di 106.000 ducati. Nell'occasione i casali chiedono di essere annessi al regio demanio. L'istanza è accolta dalla Regia Camera con decreto del 18 maggio 1699. All'uopo i casali indicano Giovanni Lancella quale concittadino cui deve essere intestato il possesso. Proprio durante l'intestazione i casali si accorgono di non essere stati mai feudali, ma semplicemente allodiali.(4a e 7a)
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