\\ Home Page : Articolo
Le ultime parole dette dal signor presidente del Consiglio hanno gettato della luce sulla questione che si agita nella Camera. Quella contraddizione, che il mio amico Lazzaro rimarcava tra le parole dette dall’onorevole Bianchi e dall’onorevole Ricasoli e quelle dette dall’onorevole ministro dell’interno è svanita.
E’ un fatto, o signori, che lo stanziamento del fondo segreto fu esaurito, non per un semestre solamente, ma per gran parte dell’intero anno, senza il voto della Camera, senza quella legge del bilancio, in difetto della quale nessun ministro è autorizzato ad impiegare il pubblico denaro.
Ecco, o signori, come la luce si è fatta. I signori prefetti prima delle elezioni furono tutti chiamati a Firenze e noi della passata Legislatura, dopo il decreto dell’onorevole Ricasoli, allora presidente del Consiglio, che sciolse la Camera, potemmo vedere i signori prefetti convenire al Ministero dell’interno a ricevere le loro istruzioni, tra le quali naturalmente ci fu quella della spesa di una parte dei fondi segreti.
Ecco dunque come la questione che si presenta oggi al bilancio non è libera per la Camera, perché l’amministrazione precedente l’ha pregiudicata e l’ha pregiudicata contro legge, l’ha pregiudicata contro il suo dovere, perché essa non aveva diritto di spendere il denaro dello Stato per far pressione sulle elezioni politiche.
L’onorevole Ricasoli deplora che si parli di alcune cose che egli vorrebbe trattare in privato, anzi che avanti al paese. Ma l’onorevole Ricasoli non ha sempre così deplorato il trattare alcune cose dinanzi al paese. La sua circolare del 19 febbraio 1867, quella che precedette le elezioni, non è, signori, un modello di prudenza politica e costituzionale.
Ricordi la Camera le qualifiche che egli indirizzò alla Camera legislativa che sciolse; ricordi che quelle qualifiche non erano solamente dirette agli individui, ma erano dirette alla santità delle libere istituzioni.
Egli con quella circolare attentò al prestigio delle nostre istituzioni, poteva quindi egli avere minori scrupoli anche oggi che si tratta di una questione meno interessante e meno pericolosa pel regime in forza del quale noi sediamo qui rappresentanti della nazione.
Signori, l’uso dei fondi segreti, diceva l’onorevole Rattazzi, è una dolorosa necessità. Ma è più dolorosa questa necessità per l’impiego che se ne è fatto dall’amministrazione precedente. Egli è vero che il Governo non ha offerti, né poteva offrire i mezzi giustificativi dell’impiego di queste somme; ma, o signori, sono forse delle insinuazioni quelle che vengono constatate da tutto il paese?
Io non credo che sia buon impiego del denaro dello Stato quello che si eroga per non lasciar fare delle dimostrazioni contro dei vescovi, ai quali si permette il ritorno nello Stato per cospirare contro lo Stato!
Io non credo che sia un buon impiego quello che si dà ad alcuni comitati i quali, anziché risvegliare il diritto nazionale, non servono che ad assopirlo.
Io non vado avanti in questa enumerazione; potrei parlare della stampa; potrei fare parola delle pubblicazioni, o signori, le quali non sono arma di partito contro partito, ma scalzano la base delle istituzioni liberali. Perché, parliamoci francamente, siamo accusati di essere i demolitori delle istituzioni, noi che sediamo da questa parte, mentre ne siamo i sostenitori.
Ridano pure, ma sopra al loro riso sta il giudizio del paese! Ridano pure, ma non rideranno sempre, se le nostre istituzioni correranno un pericolo. Poiché non crediate, o signori, che le istituzioni possano scalzarsi in Italia, senza scalzare qualche cosa che ha base e vita in esse e per esse. Ed è bene, o signori, che questa verità si sappia sin nelle più elevate regioni dello Stato.
L’onorevole Ricasoli parlava di riforme nella sua circolare, dopo aver sciolta una Camera legislativa quando aveva davanti una legge che si intitolava Della libertà della Chiesa, che doveva dare alle finanze dello Stato molti milioni.
Egli sciolse la Camera e dopo sciolta la Camera, muta il Ministero; e quando finalmente dovevamo aspettare queste riforme, le abbiamo vedute nel famoso decreto del Consiglio dei ministri (che l’attuale ministero fece benissimo a revocare i primi) e finalmente poi un ritiro misterioso chiuse la scena politica di questo preteso Ministero riformatore.
Ecco, o signori, a che l’onorevole Ricasoli può appoggiare il diritto di dare consigli di riforma all’attuale Camera legislativa.
Io non posso, o signori, non ricordare, per conchiudere le mie poche osservazioni, una frase dell’onorevole deputato Ricasoli: “Il rimprovero di corruzione che si fa al Governo ricade sul paese, poiché il Governo non può corrompere se non ciò che è corruttibile”. Ecco l’argomento dell’onorevole Ricasoli con cui cerca di coprire l’operato del Governo.
Signori, io sono d’opinione che il nostro paese ha più moralità di quello che possono supporgli i signori ministri passati. Ed a prova di questo mi basterebbe ricordare il fatto che noi sediamo qui.
Luigi La Porta 15 giugno 1867
Nessun commento trovato.
Disclaimer
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.