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Il re Carlo I d'Angiò nel 1277 regala al monastero di Real Valle il bosco di Scafati, chiamato di Frassino, ove i monaci possono raccogliere la legna, ma non cacciare gli animali selvatici, che rimangono patrimonio esclusivo reale. Nel 1283 Carlo II d'Angiò amplia siffatta donazione a favore del monastero di Real valle, aggiungendovi la terra di Scafati. Quindi nel 1464 la suddetta terra passa nelle mani di Antonio Piccolomini su disposizione dello zio, il papa Pio II. La bolla pontificia viene confermata dal re nel 1465. Trenta anni dopo, nel 1495, Scafati viene venduta dal re Ferdinando II a Maria Marzano.
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