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I consevatori musicali a Napoli
A Napoli la musica ha radici antiche e robuste. La linfa vitale proviene dai quattro conservatori di istruzione musicale, la cui istituzione risale al Cinquecento. Non è possibile puntualizzare l'anno esatto della loro nascita, in quanto tuttora permangono notizie contrastanti in merito. Il conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo fu fondato da Marcello Foscataro, terziario di San Francesco d'Assisi e nativo della città calabrese di Nicotera. Costui, grazie alle elemosine raccolte nella nostra città, acquistò la struttura e fece riattare la chiesa dedicandola alla Madre di Misericordia. Quindi, dopo aver scritto le regole, ebbe l'approvazione dal cardinale napoletano Alfonso Gesualdo. A questo punto raccolse i fanciulli poveri, dai sette agli undici anni, che in poco tempo raggiunsero il numero di cento. Erano gratuiti il vitto, l'alloggio e il vestiario, consistente in una veste lunga di colore azzurro e in una sopravveste azzurra. L'istruzione verteva sulla lingua italiana e sulla musica. L'istituto era governato da due canonici della cattedrale di Napoli. Il Conservatorio di Santo Onofrio a Capuana deve la sua denominazione al fatto che è posto nella contrada di Capuana, di fronte all'antica reggia reale detta Castel Capuano. Si ignora l'anno della sua fondazione. Tuttavia nel 1600 molti cittadini delle contrade di Santa Caterina a Formiello, di Santa Maria Maddalena, di Santa Maria a Cancello e di Santa Sofia istituirono un'arciconfraternita chiamata dei Banchi. Gli associati, con il ricavato delle questue e delle esequie acquistarono l'edificio adiacente alla suddetta cappella, formato da due piani, lo ristrutturarono e lo trasformarono in asilo agli orfani dell'ottina. Il numero dei ragazzi crebbe fino a centoventi, istruiti nella "cristiana pietà" e nella musica. Sciolta l'arciconfraternita, fu fondato un conservatorio con il titolo di Sant'Onofrio. Il terzo conservatorio chiamato di Santa Maria di Loreto deve la sua nascita ad un artigiano di nome Francesco il quale, il 29 giugno 1535, fonda una cappella nel largo di Santa Maria di Loreto con l'intento di raccogliere i poveri fanciulli napoletani, di ambo i sessi. Poco dopo i benestanti locali contribuirono a sostenere con le loro offerte l'istituzione caritatevole, tanto che l'istruzione impartita contemplò sia le lettere sia l'arte musicale. Vi fu un cambio di passo con l'avvento del sacerdote spagnolo don Giovanni di Tappia il quale, dopo averne assunto la direzione, si sottopose ad un vero e proprio pellegrinaggio per tutto il regno, al fine di raccogliere i dovuti fondi. Con l'ingente ricavato egli poté trasferire l'istituzione in un luogo più vasto e più vicino alla chiesa di Santa Maria di Loreto. Il quarto conservatorio della Pietà dei Turchini fu fondato nei primi anni del 1500. All'epoca la città di Napoli era assalita da varie sventure. Il cardinale Mons. Mario Carafa ordinava preghiere e digiuni al popolo, che si riuniva ogni giorno nella chiesa della Pietatella, allocata lungo sulla strada chiamata Rua Catalana. Qui l'arcivescovo fondava la confraternita detta dei Bianchi di Santa Maria della Incoronatella in omaggio al nuovo nome della suddetta chiesa. Alla sua direzione fu preposto il sacerdote don Orazio del Monte il quale, nel 1584, ebbe l'incarico, prontamente eseguito, di scrivere le regole le quali furono approvate con analoga celerità. Intanto l'arciconfraternita muta il nome di Incoronatella in quello della Pietà dei Turchini.
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