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17 GIUGNO 1883: UNA TERRIBILE GIORNATA PER DIAMANTE
17 GIUGNO 1883: qui ( a Diamante) siamo angustiati pel cattivo tempo, il quale ci fa perdere l’intero ricolto e minaccia anche la vendemmia, onde procacciamo il nostro vino generoso, uno dei migliori vini d’Italia, che va sotto il nome di vino di Diamante. E’ un lutto generale! Il giorno 17 il temporale fu così veemente e precipitoso, che i fiumi ingrossarono ed uscirono con impeto dai loro letti. Quello di Diamante sorpassò il ponte e lo spezzò; si fece strada nella spiaggia detto lo Scavio con tale furia, che le barche pescherecce furono salve per il coraggio dei nostri marinari, in presenza di buona parte di questa popolazione accorsa allo spettacolo straordinario. I giardini circostanti furono quasi distrutti: granone, fagioli, ortaggi sepolti nella melma. Il fiume di Cirella ha prodotto altri guai. Ha distrutto due mulini, uno di Grisolia e l’altra di Majerà con la perdita di 25 persone tra uomini e donne, che si erano colà coverti nel fango delle terre innaffiatorie di Cirella ed altri caduti nelle acque marine sembrava il finimondo. Spettacolo simile non si era mai visto. Sono corse sopra luogo le autorità competenti, facendo dissotterrare i cadaveri. Una guardia di finanza n’è rimasta ferita. Altri danni sono stati cagionati dalla grossa fiumana di Abatemarco. Le legna trasportate dalle acque sono scese dall’alto dei monti. Nella spiaggia Torrebruca furono sommersi i depositi di legname e le casette del guardiano. Le uve passe sono stata quasi tutte distrutte e i fichi sono andati perduti. La tartana San Vincenzo, che si trovava alla bruca per il caricamento del legname, fu da una raffica di tempestoso vento distaccata dall'ancora e gettata di fianco su quella rada, sicché aprissi in più pezzi che andarono dispersi nel mare ed alcuni furono raccolti sulle spiagge dalla diligenza delle guardie finanziarie. A stento si poté salvare l’equipaggio. Il ricolto di Diamante andrà quasi perduto. Molti sono rovinati. Alcuni attribuiscono l’ingrossamento dei fiumi al continuo disboscamento ed all'incessante commercio e traffico di legname, che da molti anni si pratica in questi luoghi. Certo, che è stato un avvenimento infausto e fatale e che il governo dovrebbe tenere conto di tanti infortuni e disgrazie.
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