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Cenni storici su Torchiarolo
Di Admin (del 02/08/2010 @ 20:11:40, in articoli, linkato 816 volte)
23 luglio 1746. Si vede oggi confinante la suddetta terra e feudo di Torchiarolo con quattro feudi, tre di essi rustici e uno nobile, che sarebbe il feudo di San Pietro Vernotico posseduto dalla mensa vescovile di Lecce, cioè verso la volta di Scirocco col feudo rustico disabitato detto Comune seu dell’Abbate, sopra di cui vi esercita la giurisdizione il Principe di Squinzano per lunghezza di miglia tre in circa di cammino, verso la volta d’oriente con il feudo rustico detto di Cerrata posseduto dalla R. Casa Santa degli Incurabili per lunghezza di un miglio in circa, dalla parte di tramontana col feudo nobile di San Pietro Vernotico posseduto dalla mensa vescovile di Lecce per cammino di miglia due in circa; da occidente col feudo rustico detto di Bagnara sopra di cui vi esercita giurisdizione il Principe di Squinzano per lunghezza di miglia tre in circa, quali confini passano e corrono per dentro vigneti, possessioni di olive e territori seminatori ed altri diversi particolari in guisa tale che viene ad essere il perimetro ossia il perisferio miglia nove in circa. Laonde si può dire che il suddetto feudo risiede in luogo tale che dalle sue convicine terre si dilunga all’infrascritto modo: In primis dalla città di Lecce miglia dodici in circa; da Surbo miglia nove; da Tribuzze (Trepuzzi) miglia sei, ove si fa la fiera alli 15 di agosto; da Squinzano miglia tre, da Carpi (Carpari) miglia sei, dove si fa il mercato ogni giovedì; da San Pietro Vernotico miglia tre; da Cellino miglia cinque; dalla città di Brindisi miglia dodici; dal mare Adriatico miglia tre; dalla città di Gallipoli miglia trenta, dalla città di Nardò miglia ventuno; dalla città di Ostuni miglia trenta; dalla città di Otranto miglia quaranta; e dalla città di Taranto miglia quaranta, e diverse altre terre e città convicine……. In primis il palazzo baronale seu castello, quale si vede possedere nella terra di Torchiarolo ed in buono sito di quella, confinante da strade pubbliche e da un lato di essa con li beni della camera baronale istessa, componesi poi in figura quadra, formando uno spazioso cortile, nei due angoli di quello si vedono due torrioni per ornato e difesa del medesimo, di cui se ne fa particolare descrizione. Nel mezzo quasi dell’abitato della terra risiede il palazzo baronale a forma di castello, tenendo due torri per custodia, ha la sua facciata principale verso la porta di Lecce, che sarebbe verso l’ostro e scirocco, lavorata di pietra di taglio, nel mezzo della quale vi sta il portone rotondo con orna di pietra del paese, chiamata volgarmente Carparo, ben intagliato e sopra di esso vi è l’impresa delle armi gentilizie della famiglia Angrasani olim padrone di detta terra. Da esso si entra nel cortile scoverto di figura oblunga, al di cui piano alla destra entrandosi vi è il carcere coverto a lamia con cancello di ferro verso la strada sotto la torre da descriversi. Alla sinistra si trova un magazzino a lamia, ove si ripongono l’olii, dopo di questo due bassi anche a lamia, ed un magazzino grande per riporre vettovaglie di buona capacità per essere di lunghezza quanto comprende un lato d’appartamento, attaccato al quale magazzino vi sta la porta per cui si entra in un piccolo giardinetto a modo di fosso, il quale poi si unisce con un altro cortile retrano di detta casa, che viene a stare alligato al giardino, che appresso si descriverà. In testa di detto cortile principale vi sono due stalle e rimessa, ciascheduna capace per quattro cavalli, una coverta a tetto e l’altra a lamia e la rimessa capace per due case e nel cortile vi sono tre fosse dentro terra per conservare grano e ciascheduna di tomola seicento di capacità……. Vi sono poi vari edifici ecclesiastici, tra i quali .… la chiesa madre parrocchiale sotto il titolo dell’Assunta, la quale si compone di una navata coverta a lamia con pavimento compartita con pilastri formante nel lato sinistro entrandosi tre cappelle dentro muro ornate di pietre del paese con vari intagli e frontespizio con altare di fabbrica platella e gradino di legname. La prima sotto il titolo di Madre Signora del Carmine con quadro sopra di mediocre mano, la seconda dell’Immacolata Concezione e la terza dei SS Apostoli, che vi è la confraternita del Santissimo. Alla destra due cappelle simili e la porta piccola: la prima sotto il titolo di San Francesco e la seconda di nostra Signora di Costantinopoli.