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Alcuni cavalieri napoletani dell'ordine Gerosolimitano
Di Admin (del 19/09/2017 @ 16:48:58, in Articoli , linkato 447 volte)
Giovanni Marciano nacque a Napoli da nobile famiglia originaria di Scala. In giovane età fu ricevuto nell'ordine gerosolimitano come cavaliere di giustizia nel 1658. La sua formazione letteraria avvenne nelle scuole dei Gesuiti. Per quattro anni seguì in Spagna il fratello, eletto Reggente della corte di Spagna presso Filippo IV. Ritornato a Napoli all'età di trenta anni, si scrisse alla congregazione dell'Oratorio di Napoli, ove si dedicò allo studio della teologia e alla istruzione dei novizi. Ordinato sacerdote, ebbe molti incarichi da parte del cardinale Cantelmo, allora arcivescovo di Napoli, fra cui quella del vicariato per le monache. Lo stesso arcivescovo voleva portarlo con sé a Roma per il giubileo del 1700, sotto il pontificato di Innocenzo XII. Tutto ciò non su verificò, in quanto morì il cardinale Cantelmo, nella cui carica subentrò Pignatelli, sollecito all'istanza rivoltagli dall'interessato ad esonerarlo dalla carica di vicario per le monache. Rifiutò le nomine sia di vescovo di Monopoli, sia di arcivescovo di Taranto. Morì il 17 dicembre 1713 all'età di 73 anni. Di lui si ricordano le seguenti opere: Memorie storiche della Congregazione dell'Oratorio un cinque tomi; Settimana sanguinosa. Francesco Brancia nacque a Napoli dal marchese Antonino e da Marianna Palmieri il 29 giugno 1787. All'età di otto anni seguì gli studi nel collegio detto dei Nobili, seguendo il metodo dei padri Somaschi. All'indomani della chiusura collegiale, avvenuta nel 1799, passò in quello di San Carlo alle Mortelle dei padri Scopoli, quindi si traferì in quello del Nazareno a Roma. Ben presto rivelò grandissima propensione per la poesia e, accolto nell'Arcadia, fu lodato per molte sue produzioni.