NOI STIAMO QUIETE E BORBONE C'INQUIETA
Di Admin (del 02/10/2012 @ 20:07:54, in Articoli, linkato 769 volte)
Disgraziatamente per la nostra patria gli uomini del potere o non sanno o non vogliono rimediare ai mali che vanno man mano ingigantendosi, non trovando nulla che li combatte. Il Borbone quindi ed i Borbonici, acquistando sempre più coraggio, fanno i fatti loro palesemente, e noi? E noi facciamo chiacchiere e sempre chiacchiere. La reazione s’ingrossa nelle provincie, forma i suoi reggimenti, dà battaglia, mette a sacco e distrugge, e non si pensa a reprimerla energicamente. Vuolcisi dare ad intendere che sono bande di briganti mentre sono quasi tutti soldati borbonici feroci ed istruiti nel maneggio delle armi comandati dai loro ufficiali istruiti quanto ogni altro nell’arte della guerra. Se prontamente non si accorra e si distrugga fino all’ultimo reazionario, se non si faccia giustizia e si ponga in opera tutto ciò che può far conta la popolazione (Iddio nol voglia), quando men l’aspettiamo vedremo invasa la nostra bella Napoli e rinnovate le sanguinose scene del giugno 1799!!!! Signore di San Martino nelle vostre mani raccomandiamo la nostra tranquillità, il nostro avvenire! Leggiamo dalla Democrazia: La nostra Città vede sui colli di Castellammare e di Portici sventolare l’aborrita bandiera borbonica, cosa concepibile, oltre ogni dire insultante il governo e il popolo, che dovrebbe scuotere entrambi ad agire con più energia. Sì, i reazionari evasi dai Granili si aggirano su quei luoghi e minacciano strage e morte ai coloni. Intanto che si fa per snidarli? Un giorno o l’altro essi si presenteranno tra noi e si lasceranno passare. Ecco il felice stato delle nostre provincie. Intanto la solerzia del commendatore e segretario generale dei due dicasteri dell’Interno e Polizia, il sig. Silvio Spaventa, starsene inerte al cospetto di cosa cui reprimere e di sacro dovere, di cui la pubblica opinione mai non desiste di domandargliene conto. Avant’ieri molte pinzochere si misero a gridare al miracolo, al miracolo. A quella voce accorsero molta gente, e siffattamente accrebbesi il concorso che avvisatane la Piazza fu spedito sul luogo il colonnello Sarmento acciò riferisse sul fatto, e già quelle stupide, per non dire tristi e meretrici, avevano acceso candele e si erano prostrate innanzi un’immagine nella cappelletta sita alle spalle della Vicaria, e precisamente al punto ove si noleggiano le vetture per Aversa. Là presso, sul ponte di Casanova, erano circa cento Militi Nazionali che si esercitavano nelle armi. A quell’annunzio si portarono sul luogo e dispersero quell’ammutinamento. Questi erano condotti dagli ufficiali dell’8 battaglione, signori Michele Camerlingo e Gaetano Manzanillo, nonché dall’ex Luogotenente dei Garibaldini Luigi Gargiulo. Se quel tumulto non fosse stato testé sedato, niuno a cosa avrebbe condotto, ci siano d’esperienza gli ultimi fatti di Caserta, e veggano i nostri governanti di quali armi usano i nostri nemici onde gettare il paese nell’anarchia e nel subbuglio, e giudichiamo se noi abbiamo sì o no ragione di gridare tutto giorno: calpestate, togliete dalla faccia della terra questi aspidi velenosi, e pensino infine a prendere tali provvedimenti che tali fatti possano impedire. Ove ciò avvengasi, noi avremo il diritto e la forza di dire la colpa è vostra, voi pagate il fio . M. P.
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