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Ad Ottaviano aleggiano tristi segnali nel 1860
Di Admin (del 12/06/2011 @ 22:55:03, in articoli, linkato 1652 volte)
Nell’immediata vigilia dell’unità d’Italia in quasi tutto il distretto di Castellammare continuano le difficoltà nella riscossione dell’imposta sui beni immobili costituiti da proprietà agricole, meglio conosciuta con il nome di fondiaria. Nello specifico non costituisce affatto una eccezione Ottajano, ove molti contribuenti, appartenenti alla clase sociale dei galantuomini, edotti da un loro comportamento ormai inveterato con pendenze debitorie tuttora insolute, si apprestano a produrre un altro vistoso arretrato nell’esercizio finanziario in corso. Si legge nel comportamento degli interessati un alto tasso di estrema infingardaggine, le cui radici allignano tra gli stessi componenti dell’amministrazione comunale, come lamenta il ricevitore del distretto nel chiamare in suo aiuto il Sottintendente, il 3 marzo 1860. L’appello, reiterato dopo quattro giorni, si tinge di tinte allarmanti di fronte ad un atteggiamento ben più grave rivelato dai morosi i quali, a detta del contabile locale, addirittura osano nascondere qualche prodotto agricolo che potrebbe essere sequestrato. A questo punto non rimane altra strada che la coazione del pagamento con l’invio del piantone “con pernotto”. A margine viene riportato l’elenco di quanti presentano morosità per l’anno passato e il primo bimestre dell’anno in corso. In esso occupano i posti apicali Antonio Daniele con trentasei ducati e ventisei grana di addebito, Michele Ranieri con ventisette ducati, Gabriele Boccia, residente nella località Scocozza, con ventidue ducati e nove grana, Antonio Crispo con quattordici ducati e venti grana. L’ampiezza del problema si espande ulteriormente nella sua preoccupante gravità, allorché notiamo nel registro dei renitenti il pieno coinvolgimento anche di alcuni enti religiosi i quali manifestano un enorme ritardo nella stessa compilazione e presentazione dei bilanci annuali. Nella contestazione degli addebiti il conservatorio Ave Gratia Plena registra una sola annualità, la congrega di Santa Maria Visitapoveri sei annualità, quella dell’Assunta sei annualità, quella del Rosario tre annualità, quella della Santissima Concezione tre annualità, la chiesa di San Giuseppe una annualità. Questi, messi alle strette delle loro responsabilità, non si perdono d’animo e trovano un alleato di turno nel principe di Ottajano il quale, nella sua veste di sovrintendente del consiglio generale degli Ospizi, non esita a concedere ai richiedenti la salvifica proroga, il che comporta la rimozione immediata dei piantoni. Nei mesi successivi l’elusione daziaria non accenna ad invertire la rotta abituale, anzi alza il tiro e la voce, favoriti dal momento delicato del trapasso dal vecchio al nuovo regime. Non a caso gli elusori partecipano con intensa gioia ai tre giorni di festa, organizzata con analoga pompa nei tre punti della nostra realtà territoriale, nel centro di Ottajano, a San Giuseppe e a Terzigno, per celebrare il trionfale ingresso di Garibaldi a Napoli, avvenuto il 7 settembre 1860, in quanto hanno modo di toccare con mano che le forze dell’ordine sono impegnate in compiti più importanti, imposti da sfide di ben altra natura. Così, puntando su tale “distrazione” generale, essi procedono con aperte minacce nei confronti del personale percettorio e nella sistematica violazione dei sigilli imposti sulla merce sequestrata. In controtendenza le solitarie note di prostrazione intima del percettore distrettuale confluiscono nella chiusa della missiva del 15 ottobre 1860, in cui il mittente chiede al suo superiore almeno l’autorizzazione a poter contare sull’appoggio dei tre guardiani rurali comunali per effettuare il suo importante servizio nel vasto e difficile territorio di Ottajano. Si deduce il negativo segno della risposta dalla susseguente richiesta, datata 30 novembre 1860, in cui si richiede l’intervento dei carabinieri e dei bersaglieri per la riscossione daziaria non solo a Ottajano, ma anche a Torre Annunziata, Boscotrecase, Gragnano, Vico Equense, Massa Lubrense e Capri. Vi si avvertono segnali preoccupanti per l’immediato futuro, laddove sembra farsi strada l’idea che il rispetto della legge debba viaggiare sulla punta delle armi sguainate.